ESPERIENZA

ITALIANI!
BENVENUTI A VILLA TRE LAGHI

In questo glorioso anno 1938, mentre la nostra amata patria affronta grandi sfide e difficoltà, il patriarca Ettore Nunziati dagli Esposti, con la sua nobile consorte Clarissa Von Hebernause, aprono le porte della loro magnifica tenuta agli italiani di primo ordine. 

IL NEMICO È ALLE PORTE, ma noi, popolo unito sotto la guida illuminata del nostro Duce, lo terremo a bada con il nostro ferreo rigore e una devota preghiera. La nostra determinazione e la nostra fede sono le armi più potenti contro chiunque osi minacciare la nostra nazione.

All'interno della villa vige una sola, semplice regola:

UBBIDIRE!

Gli ospiti devono essere eternamente grati per la generosità dei padroni di casa. In questa dimora sacra, il rispetto e la disciplina sono fondamentali. Il silenzio è d'obbligo per aiutare il piccolo Luca a superare la sua malattia, un gesto di compassione e dovere verso la famiglia Nunziati dagli Esposti. Coloro che mancheranno di rispetto alle regole o commetteranno peccato, dovranno pentirsi inginocchiandosi sui ceci e coprendosi il capo di cenere sotto la guida severa e giusta di Padre Beccaria.

TUTTI A VILLA TRE LAGHI HANNO UN COMPITO DA RISPETTARE.

Ciascuno di noi, con il proprio impegno e la propria dedizione, contribuisce alla grandezza della nostra Patria. Mostriamo al mondo la nostra forza, la nostra disciplina e il nostro spirito indomito. In questo luogo di eccellenza e virtù, ogni azione è un tributo alla gloria dell'Italia e alla saggezza del nostro Duce.

VIVA L'ITALIA!

Sia questo il nostro grido di battaglia, la nostra promessa di fedeltà e il nostro impegno per un futuro radioso. Uniamoci tutti sotto un unico vessillo, per costruire una nazione forte, rispettata e temuta da tutti i suoi nemici. 

ITALIANI! Il nostro destino è nelle nostre mani, e insieme, con coraggio e determinazione, lo plasmeremo secondo la volontà del nostro Duce. 

AVANTI, PER L'ONORE E LA GLORIA DELL'ITALIA!

MOOD

Italia, 1938.

Il regime fascista sta vivendo un periodo di cambiamenti significativi. L’obiettivo è consolidare il potere del governo e promuovere l’ideologia fascista, sia in patria che all’estero. Il Partito Nazionale Fascista tiene in pugno le forze politiche, mentre la macchina propagandistica mostra un unico volto: quello dell’indiscusso capo Benito Mussolini. L’arrivo delle leggi razziali segna un allineamento con il regime nazista, limitando i diritti degli ebrei italiani e spalancando definitivamente i cancelli alla discriminazione. All’interno dei confini italiani, l’autarchia è la parola d’ordine, sebbene sia di difficile realizzazione. All’esterno, l’Italia guarda con ambizione imperialista, dalla conquista dell’Etiopia al supporto nella Guerra Civile Spagnola. In quest’ultimo conflitto si fronteggiano le forze internazionali del fascismo e del comunismo, mentre la Società delle Nazioni si dimostra inefficace nel contrastare l’aggressione dei regimi totalitari, mettendo in luce le crescenti tensioni globali. La Germania è in pieno fermento dopo l’Anschluss dell’Austria e le richieste territoriali nei confronti della Cecoslovacchia. Il mondo si avvicina sempre più al precipizio della Seconda Guerra Mondiale. Le potenze occidentali presagiscono la necessità di prepararsi al peggio.

Eppure qualcosa non torna… Da ciò che dicono i padroni della villa, in Italia è già arrivata la guerra. Una guerra devastante che ha oltrepassato i confini delle trincee. Una guerra fatta di gas e macchine con lunghi cannoni. L’apocalisse sta arrivando; che Dio e il nostro Duce possano guidarci alla salvezza.

GRUPPI DI GIOCO

Villa Tre Laghi tiene al sicuro dal pericolo e dalla morte. Tutti gli ospiti sono grati per questa sicurezza. Il benefattore che li protegge è il padrone di casa, Ettore Nunziati dagli Esposti, una figura di spicco internazionale sia come eminente scienziato in campo bellico, sia come mecenate per il Partito. Lo affianca Clarissa Von Hebernause, l’intransigente, ma provata moglie. Per lei è stato un duro colpo sapere dell’aggravarsi dello stato di salute del figlio Luca. Il povero ragazzo è affetto da emofilia, un difetto congenito del sangue. I genitori sono molto preoccupati per lui e non hanno più occhi per la sorella, Abigail Nunziati dagli Esposti, che subisce fortemente l’inevitabile senso di abbandono.

Nella tenuta è presente anche il resto dell’ormai decaduta famiglia tedesca dei Von Hebernause. Non si è mai ripresa dalle conseguenze del primo dopoguerra e ora i suoi membri sono attaccati a Villa Tre Laghi come assetate sanguisughe. “Per fortuna Clarissa si è resa utile a qualcosa e ha sposato quel santo di Ettore; lui sì che è un uomo illustre,” commenta acidamente la vecchia madre, Elbe Von Hebernause. Non sono da meno gli altri due suoi figli: quella serpe di Franziska Von Hebernause, aspra e dura come la madre, ed Elias, il primogenito, che ha pensato bene di sperperare le ultime ricchezze in droghe, alcol e donnacce.

Da tempo i signori della villa invitano medici ed esperti per aiutare Luca, tenendone alcuni in così alta stima da farli diventare quasi membri della famiglia, ormai adattati agli agi e alle stranezze del luogo. Primo fra tutti è il severo Clemente Vitelli, medico tanto riverito dai padroni quanto temuto dalla servitù e persino dagli altri ospiti. Non senza motivo… è risaputo che il dottore, insieme al suo infermiere, pratichi la medicina sperimentale nel proprio studio. Chi non lo sa? Le urla di Sara Nunziati dagli Esposti, sorella di Ettore, riecheggiano nei corridoi durante le sedute che la lasciano docile come un agnellino e pallida come un fantasma.

Ettore ha sempre tenuto molto all’educazione dei figli, perciò ha assunto Mercalla Donati, insegnante intransigente ma dal cuore d’oro, invisa alla bigotta Franziska. Per tenere calma quest’ultima è presente anche un sacerdote, Don Gesualdo Beconi, che ha il compito di portare la sua saggia visione del mondo all’interno della Villa. Visione che non di rado è a favore suo e del nipote e ministrante Martino Beconi.

È presente in villa anche un vecchio compagno d’armi del padrone di casa. Durante la Grande Guerra, se non fosse stato per Ernesto Basile, Ettore sarebbe rimasto sul fronte austriaco, per sempre.

Eppure da sempre Villa Tre Laghi nasconde un terribile segreto: la tenuta è infestata. Spiriti maligni e fantasmi si aggirano per i suoi corridoi. C’è chi li ha visti, chi ha trovato pentacoli di sangue, teschi di capro. Per questo fu invitata in villa anche Rosemary Laboragine, sensitiva e cartomante, disprezzata dai credenti della villa ma di conforto per Clarissa, che la difende sempre a spada tratta. Dopo il suo arrivo, infatti, alcuni fenomeni paranormali si attenuarono, per poi, solo ultimamente, tornare con una frequenza ancora maggiore di prima, come fossero disturbati da un sonno perpetuo.

Agli agi e alle sicurezze dei padroni di casa si contrappone una realtà molto più cruda. Per la servitù e gli ospiti di basso rango, Villa Tre Laghi somiglia a un’angusta prigione da cui nessuno può scappare. Le notizie di guerra hanno reso inamovibile l’austera padrona di casa, ossessionata dal timore per la salute del figlio. Clarissa è stata perentoria: “Non è possibile uscire dalla villa. Là fuori c’è la morte. Chissà quali malsane idee potreste mettere in testa a Luca, voi altri. Lui più di tutti non riuscirebbe a sopravvivere là fuori.” 

Nonostante ciò, c’è chi tra gli ultimi ha riservato un posto d’onore, come Ascanio Vanni. In pochi conoscono il suo passato, ma tutti ricordano che lui fosse già presente prima del loro arrivo. Il suo ruolo non è chiaro a tutti: è una guardia del corpo, un capo della servitù o un nullafacente? Di sicuro, a Villa Tre Laghi è la persona più vicina a Ettore Nunziati dagli Esposti.

Alla sommità della gerarchia della servitù troviamo anche Gregorio Selva. Governante paziente e accorto, dicono che conosca ogni singolo angolo della villa, che chiama con affetto la sua “seconda moglie.” La prima, invece, è Tania Selva, che guida la servitù con pragmatismo e un pizzico di ironia. Per lei, le chiacchiere sugli ospiti sono ben più intriganti delle storie di fantasmi. La loro figlia è Camilla, goffa nelle mansioni, ma fortunata ad avere genitori competenti che non fanno notare le sue mancanze. Non passano inosservati, però, gli sguardi che si scambia con il cameriere André Labutin. Esemplari sono le punizioni che la padrona di casa infligge ai due, poiché stanno troppo spesso con la testa fra le nuvole. Non solo Clarissa disprezza il ragazzo: Tania non manca di dire che vorrebbe accanto a sua figlia un uomo più serio di quel Labutin. Ottimo sarebbe il paggetto del signore, Nicola Denero. Sempre ordinato e di bell’aspetto, svolge tutti i suoi compiti con precisione e bravura.

Al contrario di Camilla, è tenuta in buona considerazione Clara Meconi. All’apparenza non brillante, ma il padrone di casa ha sempre una buona parola per lei. Eppure, chi riesce a guardare in profondità nei suoi occhi vede tristezza e solitudine. Lo sa bene Hermes Beccheria, che la conosce meglio di chiunque altro. Per lei fa quel che può ed è pronto a proteggerla, forse perché, sotto sotto, si sente estremamente simile a lei.

Tra i lavoratori troviamo anche il tuttofare Saverio Luciani, sempre pronto ad aiutare, in particolare la giovane Abigail. Un infausto giorno, poco tempo fa, però, per lui tutto è cambiato: ha perso la memoria e si comporta in modo strano, quasi catatonico. Il suo più fedele amico, Ludovico Gaspari, riguardo a quel giorno ha sempre detto di aver visto Saverio cadere e battere fortemente la testa. Ora se ne prende cura, sperando che prima o poi possa tornare quello di un tempo.

Ultimo, ma chiaramente tra i primi della servitù, è Gioacchino Stani, assistente del medico di famiglia Clemente Vitelli. Se in casa qualcuno conosce i segreti dell’ambulatorio del dottore, quello è proprio l’infermiere. Nonostante tra i due sembri esserci una profonda intesa, Gioacchino si distingue dal suo superiore per l’occhio di riguardo verso i suoi compagni della servitù. Fa di tutto per alleviare il dolore delle punizioni inferte dai signori della casa.

Come dimenticare il momento in cui si è messo piede per la prima volta a Villa Tre Laghi? Imponente e dalla bellezza misteriosa, è sempre stata una presenza inquietante per chi non è cresciuto sotto quel tetto. Molti sono giunti, ognuno con la propria motivazione, ma la guerra, la paura e la desolazione che regnano all’esterno hanno giorno dopo giorno trasformato questo luogo cupo in qualcosa che si possa chiamare “casa”. Gli ospiti sono grati ai signori della villa per la loro protezione. Ognuno di loro cerca di contribuire a suo modo allo scorrere, fermo e silente, delle ore nella tenuta.

Tra gli ospiti spiccano coloro che, anche se giunti per caso, hanno preso in mano la situazione all’aggravarsi degli eventi. Ad esempio, il maresciallo dell’Arma Vincenzo del Pane ha assunto il ruolo della sicurezza in villa ed è ben tenuto in considerazione dal signor Ettore per il suo servigio. Anche a Galeazzo della Gherardesca è riconosciuto tale riguardo, ma per un altro motivo: è arrivato per controllare che gli esperimenti del padrone della villa procedessero secondo le aspettative del Partito.

Poi ci sono due gruppi di forestieri che sembrano essere agli antipodi. Il primo è quello degli ospiti dei governanti. Si tratta della famiglia Pini: Filippo, sempre gentile con tutti, cerca di aiutare i Selva come può; i suoi due figli, Giovanni Pini, un giovanotto veramente in gamba che nel cuore ha ancora fresca la ferita della scomparsa prematura della madre; e sua sorella Martina Pini. Il recente comportamento di quest’ultima ha adombrato la famiglia, poiché ha iniziato a comportarsi in maniera veramente strana e spaesata. Clarissa si è sempre mostrata molto contrariata nell’ospitare la famiglia Pini in villa, ma la prima volta che ha provato a parlarne, Ettore è tuonato furioso, dicendo che sono ospiti di Gregorio e Tania, e quindi della villa come tutti gli altri. Inoltre, ha affidato Martina e Giovanni alla maestra Donati, essendo quasi coetanei di Luca e Abigail, mentre a Filippo ha offerto un lavoro come assistente di laboratorio.

Il secondo gruppo è composto dai rinomati ospiti di Clarissa in persona. Si tratta del seguito della grande e rinomata sarta Eliza Schiaparelli, famosa in tutto il mondo come icona di stile e femminilità. Assieme a lei è arrivata anche la ricca Narcissa Van Delle de Polignac, contessa de Polastron. Nonostante la sua difficile e viziata personalità, Clarissa è onorata di ospitare una donna di tale rango. E con lei c’è la sua assistente Stefania Candel, quasi morbosamente inseparabile. Sembra che la contessa non muova un passo senza prima averle chiesto consiglio.

Infine, c’è una strana coppia inviata a indagare sulle sparizioni nei desolati paesini dei dintorni. I fatti hanno attratto l’attenzione della delegazione papale, che ha mandato Suor Maria Pacelli, una ragazza saggia e sicura, illuminata da Dio, che cammina tra gli uomini come una luce nell’oscurità. A lei si è aggiunta un’influente letterata e giornalista, famosa per i suoi innumerevoli libri dell’orrore. Sulla carta si firma La Penna, ma il suo vero nome è Anna Bellonci. Come gli altri ospiti e abitanti, anche loro sono bloccate da quando tutto è cambiato, da quando la fine sembra essere iniziata, oltre i cancelli di Villa Tre Laghi.

COSTUMI

All’interno della Villa è consigliabile mantenere un abbigliamento appropriato e consono al ruolo e al ceto sociale dei suoi abitanti. La prima Guerra mondiale ha spazzato via la freschezza dei rampanti anni Venti, le risorse si sono fatte ridotte e di conseguenza anche la moda ne ha risentito. I tessuti si sono fatti semplici, naturali, come il lino, il cotone e la lana; i colori, per necessità o per rispetto alla pesantezza storica del periodo, si sono attenuati, facendosi perfino cupi. Non vi è ostentazione, nemmeno fra gli ospiti che si trovano a soggiornare dentro Villa Tre Laghi: le gerarchie vengono sottolineate dalle linee degli abiti, dalla sovrapposizione degli strati e dai piccoli dettagli più preziosi, ma sempre dimessi.

I panni più semplici sono vestiti dalla servitù, il cui abbigliamento è pratico e poco costoso; il passare del tempo ha logorato i loro abiti da lavoro, costringendoli a numerosi rammendi fatti con meticolosa precisione. Fra la servitù sono assolutamente proibiti gioielli, preziosi, colori sgargianti o rifiniture di sorta. La Contessa controlla scrupolosamente ogni mattina le condizioni della servitù, per assicurarsi che siano impeccabili e non gettino vergogna sulla propria credibilità. I veri e propri abitanti della Villa indossano abiti certamente più decorosi, sebbene il contesto storico non permetta grossi adeguamenti alla moda, e anch’essi siano stati costretti, talvolta, a sistemare strappi e sdruciture date dal tempo.

Ai proprietari della dimora sono concessi piccoli dettagli che permettano alle proprie nobili radici di trasparire: non vistosi gioielli, ma minimi tocchi che non spezzino l’austera sobrietà suggerita dalla padrona di casa. C’è chi porta al collo una sottile catenina d’argento, chi ha appuntato sul corpetto un delicato cammeo, chi si concede di stringere fra le mani un rosario di perle. Nessuno tuttavia si permetterebbe di sfoggiare un aspetto stravagante o eccessivo, con colori troppo accesi o fantasie abbaglianti. Perfino gli ospiti sanno che è necessario rispettare un certo canone per poter essere accolti all’interno della tenuta, e mai si permetterebbero di recare onta ai suoi signori. Chiunque si presenti a quella porta, lo farà indossando qualcosa di appropriato, senza ovviamente rinunciare a esibire specifici simboli o paramenti adatti al proprio ruolo.

Villa Tre Laghi è decoro.
Villa Tre Laghi è sobrietà.
Villa Tre Laghi è tradizione.

WEB DESIGN MARIA GRAZIA CERUSO